ACB, Amm. 1882-1923, b. 8, fasc. Anno 1915

Trascrizione 56

61Pavia, 30 ottobre 1915

On. Comitato Sanitario Regionale del Corpo d’Armata, Torino

Il giorno 28 corrente è pervenuta alla Direzione di questo Almo Collegio la cortese lettera trasmessale in data 24 corr. n. 24 Pr. da codesto On. Comitato. La Direzione è lieta di notare che i sacrifici che essa fa per concorrere nei limiti del possibile, alla grande opera richiesta nelle attuali condizioni dalla patria, sono riconosciuti ed apprezzati. Ciò è motivo di incoraggiamento a perseverare e nel contributo finanziario non lieve e nelle privazioni alle quali la Direzione sin dal principio si è sottoposta con vero entusiasmo. Ma nella lettera si legge con dispiacere una cosa che non vi si vorrebbe trovare. L’onorevole comitato si rivolge a questa direzione per chiedere, in forma cortesissima, la cessione all’ospedale della cucina anche ora usata dal Collegio. Ciò fa supporre che esso ignori il vero stato delle cose. Alla Autorità Sanitaria di questo Ospedale ripetute volte s’è fatto osservare che tale cessione era assolutamente impossibile [segue inserimento di testo da riquadro] e ciò per ragioni insormontabili suggerite sia dalla ubicazione della cucina, sia dalle esigenze imprescindibili e dei superiori e del personale del Collegio e delle infermiere e delle 13 suore del collegio stipendiate per l’Ospedale, senza dirne altre più delicate e più gravi anche nei rapporti dell’Ospedale. Ed è per questo che il Collegio ha fatto costruire ed arredare in modo completo una nuova cucina, i cui lamentati inconvenienti, si potrebbero, sol che si volesse, facilmente rimediare; per questo il Collegio non solo ha tutto ceduto, ma anche s’è prestato con spesa non lieve e ad allestire or l’una or l’altra cosa, e a fornire gratuitamente, come ha fatto di tutti il resto, il vitto quotidiano ad una quarantina di persone che servono all’Ospedale. Da tutto ciò appare evidente la buona volontà e la disposizione remissiva di questa Direzione, come appare però che essa fondatamente possa sperare di non essere più disturbata da una richiesta alla quale, in qualsiasi circostanza, dovrebbe opporre un rifiuto. E in questa fiducia ringrazia codesto onorevole Comitato delle sue espressioni gentili e presenta i doverosi ossequi.

Il Rettore

RMaiocchi