ACB, Amm. 1882-1923, b. 8, fasc. Anno 1915

Trascrizione 72

Ospedale Mil. di Riserva di Pavia

Pavia, 1 dicembre 1915

In omaggio agli accordi intervenuti fra la Direzione di Sanità del II Corpo d’Armata e la Direzione dell’Almo Collegio Borromeo di Pavia, ed espressi con lettera 8 novembre u.s., N. 2845 della Direzione dell’Infermeria Presidiaria di Pavia, i sottoscritti Rettore dell’Almo Collegio, Mons. Dott. Rodolfo Maiocchi, e il Delegato dell’Autorità Militare, SottoTenente Sig. Ing. Carlo Origoni, hanno proceduto alla riconsegna della lavanderia del Collegio, attualmente adibita come cucina per servizio dell’Ospedale Militare, e alla consegna di un nuovo locale a questo uso preparato.

Nel procedere a tale permuta si è convenuto:

a) L’Autorità Militare, e per essa il suo Delegato, riceve in consegna il nuovo locale composto di un atrio adibito ad uso di acquaio e da un ampio camerone a tre arcate (le cui pareti sono intonacate e imbiancate, e il cui pavimento è di cemento) contenente:

1) quattro grandi formelle di muratura nelle quali saranno collocate le quattro grandi caldaie di rame già in uso nella cucina che si abbandona;

2) cinque fornelli di muratura con le vaschette di ghisa asportate come sopra dalla vecchia cucina;

3) un impianto per luce elettrica di cinque lampade distribuite una nell’acquaio, due nella campata di mezzo e una in ciascuna delle altre due campate;

4) una tubazione di ferro zincato per conduttura d’acqua potabile alle caldaie e all’acquaio, munita di tubi di deduzione con tre grandi rubinetti snodati miscelati;

5) sei armadietti di legno verniciato, muniti di mezzi di chiusura ad uso di armadi per dispensa, in sostituzione dell’armadio di guardaroba che non verrà trasportato dalla lavanderia;

6) un tavolo da falegname completo e in buono stato; un tavolo a trespolo; un tavolo grande da ricoprirsi e ricoperto con il coperchio di legno che sin qui ha protetto la grande vasca della lavanderia;

7) l’acquaio fornito di vasca di granito, con tubi di scarico. Questa vasca fu asportata dalla vecchia cucina.

Si avverte che la cucina economica non è di proprietà dell’Almo Collegio.

b) Per tutto quanto concerne gli utensili, gli attrezzi e tutti i mobili ceduti in uso, si dichiara valida e si reputa come ripetuta qui la consegna 7 luglio 1915 a firma Maiocchi, Moiraghi, Carotti, ritenendo che tutto quanto non è infisso venga trasportato nella nuova cucina, ad eccezione del l’armadio grande di guardaroba, in sostituzione del quale il Collegio ha fatto collocare i sei armadi sopra elencati.

c) L’Almo Collegio riceve la riconsegna della lavanderia sin qui usata come cucina, constatando che ogni cosa è in ordine salvo la imbiancatura di un locale, la verniciatura di un telaio da finestra.

Letto e confermato, sottoscritto

Luigi Roveda (?) Origoni Carlo

visto Emilio Veratti Rodolfo Maiocchi

22, a22, b22, c