ACB, Amm. 1882-1923, b. 8, fasc. Anno 1916

Trascrizione 86

8Pavia, 21 marzo 1916

Ill.mo Signor Colonnello,

sono spiacente di non essermi trovato a riverirla nella sua visita d’oggi al nostro Collegio. Ho perduto una buona occasione per rinnovarle i nostri ossequi e i sentimenti della nostra riconoscenza per la sua bontà verso di noi.

Mi si riferisce che oggi si è trattato dell’imbiancatura di alcune camere del Collegio. Non so se le fu comunicata la mia lettera in proposito. E’ mio dovere mandarlene una copia per sua informazione. A lei in particolare faccio notare la ostinazione di trattare il Collegio Borromeo in modo diverso di tutti gli altri ospedali, dove la imbiancatura fu fatta fare da persone del mestiere. Soltanto qui, poiché io mi son lamentato di lavori malfatti, pei quali (anche secondo il giudizio del sottotenente ingegnere incaricato dalla Infermeria Presidiaria) non si potrà riparare se non collo scrostamento della parete, si insiste nel voler affidato a dei piantoni irresponsabili questi lavori. Ho protestato per iscritto, ho dato spiegazioni verbali, le quali furono completamente accolte, tuttavia la mia volontà non conta nulla. Dichiaro anche alla S.V. che non permetto si ripetano gli inconvenienti da me lamentati. Il Collegio non ha bisogno che si provveda all’imbiancamento di pareti a spese d’altri: quando si chiuderà l’Ospedale noi provvederemo a nostre spese come ci sembrerà opportuno. Siamo però persuasi di aver diritto che i lavori che qui si fanno per qualsiasi ragione, siano fatti da una ditta la quale sa che non sarà pagata se non a lavoro collaudato.

E’ ben vero che si pretestano le ragioni di economia; ma chi ha veduto certi lavori qui fatti e i rendiconti pubblicati sui giornali, sa che quei lavori di economia furono pagati almeno il quadruplo. Tuttavia questa non è questione che ci riguardi: fummo assicurati che i lavori si sarebbero fatti secondo il nostro desiderio e insistiamo presso di lei perché non permetta si faccia diversamente. E colla solita inalterabile deferente stima ho il piacere di riverirla e di dichiararmi suo aff.mo servitore

Rodolfo Maiocchi