29 gennaio 1916: ricordando un alunno di 100 anni fa…

… e tutti i caduti della Prima Guerra Mondiale


MX-2600N_20160127_115503_012Francesco Ragazzoni, nato nel 1895 a Massino (oggi Massino Visconti), dopo aver frequentato il Liceo Classico “Carlo Alberto” di Novara si iscrive alla facoltà di Medicina di Pavia ed entra in Borromeo nell’autunno del 1914. 
L’archivio del Collegio conserva il fascicolo della sua domanda di ingresso, completa dei vari documenti anagrafici, scolastici e attestanti la buona condotta cristiana, la buona salute e le non prospere condizioni economiche della famiglia, condizionata dalla cecità del padre. Francesco ha come compagno d’anno un altro borromaico poi divenuto illustre, quel Galileo Vercesi, che perderà tragicamente la vita pochi decenni dopo, nell’altra terribile guerra.

MX-M565N_20151111_112946_001 (copia)Il giovane Ragazzoni risponde subito alla chiamata alle armi e, come altri suoi compagni e coetanei, viene impiegato in servizi legati allo studio e alla professione medica. A meno di due anni dalla prima notizia su di lui nel registro di protocollo alunni del Collegio, compilato dal rettore Maiocchi, è vergata la data della morte, esattamente 100 anni fa: 29 gennaio 1916. Poco più sotto sulla medesima pagina un altro rettore, Leopoldo Riboldi – che nel 1920 prende in mano il Collegio dopo il lungo periodo di trasformazione della struttura in ospedale militare – riporterà i nomi dei borromaici caduti nella “Guerra delle Nazioni”, alcuni da soldati semplici, come Francesco, altri da ufficiali, spesso medici.

MX-M565N_20160126_175554_001Nel 1928 il volume commemorativo degli studenti caduti, pubblicato dal liceo che Francesco aveva frequentato, gli dedica un breve ritratto e ci consegna di lui qualche informazione in più rispetto a quelle offerte dalle carte del Collegio. Veniamo così a conoscere le circostanze della morte: si trovava come sergente della 1a compagnia di sanità all’Ospedale Pietro Micca, quando, prodigandosi continuamente per le sue mansioni di aiutante medico, fu colpito da gravissima polmonite che in brevi giorni lo trasse alla tomba, troncando tante liete speranze sue e dei suoi genitori…

Scopriamo anche la natura della sua indole, religiosa, retta e costante nel “perseguire delicate ed alte idealità”. Le stesse che Franco aveva riversato in un precoce volumetto di poesie pubblicato nel 1914 – riflesso di sogni, sentimenti e aspirazioni comuni a tanti giovani – dal titolo eloquente e, a suo modo, struggente: Idilli del Verbano. Libro degli ideali giovanili. 

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Cfr.: Franco Ragazzoni, Idilli del Verbano. Libro degli ideali giovanili, Varallo-Sesia, Unione Tipografica Valsesiana, 1914;  Il R. Liceo-Ginnasio di Novara in ricordo ed onore dei propri studenti caduti per la Grande Guerra (24 maggio 1915-4 novembre 1918) dedicando ad essi una lapide nel decennale della vittoria (4 novembre 1928), Novara, Stabilimento Grafico G. Parzini, 1928, pp. 65-66.

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