Febbraio 1906: un Carnevale un po’ movimentato…
…tra vita di Collegio e veglioni al Teatro Guidi
Esattamente 110 anni fa si attendeva il Carnevale nei primi giorni di febbraio. Tra gli alunni del Collegio serpeggiavano notizie, giunte da “fuori”, sul vagheggiato e leggendario veglione organizzato dagli universitari al Teatro Guidi.
Un luogo, questo, che dice qualcosa soprattutto ai pavesi di più vecchia data. Il grande lucernario in vetro svetta ancora oggi sull’edificio di viale Matteotti, adibito nel tempo a rimessa degli autobus e poi a supermercato. Sorto nel 1865 e chiuso nel 1935, la sua storia è piuttosto gloriosa, dal momento che proprio qui si tennero, oltre a spettacoli teatrali, musicali e sportivi di vario genere, anche le prime proiezioni cinematografiche pavesi.
Ma se era di norma concesso il nulla osta per assistere a spettacoli di prosa e lirica sia al Teatro Fraschini sia al Guidi, la vivacità delle feste ospitate in quest’ultimo non sembrava favorire quella morigeratezza di costumi che era uno degli obiettivi della vita collegiale.
Scriveva il Rettore Maiocchi, qualche giorno dopo gli eventi, nella propria dettagliata relazione al Patrono:
Il giorno 4 del corrente mese, pervenne a mia notizia che gli alunni intendevano di domandare il permesso di partecipare al veglione che nel Teatro Guidi il giorno 7 avrebbero tenuto gli studenti universitari. Questa notizia mi recò dispiacere, perché l’intervento ai veglioni è tassativamente vietato dal regolamento; e perché l’immoralità dei veglioni carnevaleschi al Guidi è cosa ben nota a tutti: basti dire che vi prendono parte delle prostitute, e che vi sono state persino delle donne nude; in conseguenza di che nessuna persona educata vi partecipa.
Per i giovani borromaici, nonostante le ripetute insistenze, non ci fu nulla da fare: in risposta alla richiesta della sospirata licenza di recarsi al veglione venne un reciso diniego. Ciò che seguì fu, nella notte, un tentativo di ripicca con l’esplosione di qualche petardo tra le antiche mura del palazzo, un po’ di trambusto e la chiusura anticipata del Collegio per le vacanze di Carnevale.
Ne scrissero anche i giornali dell’epoca, perfino il “Corriere della sera”, e le pagine, dai trafiletti incorniciati col lapis blu e rosso, sono rimaste scrupolosamente conservate in un fascicolo dell’archivio.
CZLaskaris