Simone Miraldi

Elogio ad Omero

Ho visto un uomo, tanto tempo fa
Che sedeva da solo in una piazza,
Mostrava almeno cent’anni d’età.

Piccola e mite assai era la sua stazza
Una cetra pizzicava sua mano
Candido lino gli era corazza.

Dolce scorreva melodia pian piano:
Si fermavano a sentirlo i torrenti
E così il vento e gli uccelli lontano.

“Canto” disse “Delle gioie e lamenti
D’eroi, mostri e Dei, perché nell’oblio
Non tutte scompaian l’antiche genti…

E s’anche è spento il lume d’occhio mio
Non ti curar, viandante che m’ascolti:
Niente che tu veda non vedo io.

Il mio canto fece savi gli stolti
Unirono i miei metri falso e vero
Pur da solo, scrissi d’uomini molti!

Quel che canto so anche se non c’ero
Perché la Musa è sempre al mïo fianco
Il mio nome è leggenda: io sono Omero.”

Allora m’inchinai al suo pel bianco
In ginocchio, piegato in riverenza
Del vecchio aedo che mai non fu stanco.

Omero! Dei tuoi versi la potenza
Scote la terra e fa tremar il cielo,
Lodata sempre fu la diligenza

Tua, che cantasti del grande sfacelo
D’Ilïo, i cui numi non ebber pieta,
E dell’alme d’eroi, dell’Ade al gelo.

E ancora ti ammiro, prisco poeta
Che agli universi mostrasti la via
E la partenza e ‘l cammino e la meta.

Mostra ora la tua grande armonia,
La magia mostra che ‘l canto tuo ha,
Mostra come hai creato la poesia!

 

Da: Doctor Nowhere, Iliade in sonetti e altre poesie, EdiGio’, 2016
ISBN 9788862056045