ACB, Amm. 1882-1923, b. 8, fasc. Anno 1917

cfr. doc. N. 20

Pavia, 13 ottobre 1917

Egregio Signor Avvocato,
Oggi fu in Collegio l’ingegnere Gara (?) per certi lavori ai termosifoni: si è parlato della vertenza per l’impianto dell’innalzamento d’acqua. Ho sentito le ragioni addotte dal suo superiore che non può rilasciare la desiderata dichiarazione per non incorrere responsabilità personali, ecc. ecc. Tutte belle cose che non escludono il loro dovere di dichiarare prima dell’inizio dei lavori che non potevano accettare la mia condizione. Tacquero e finirono le loro opere e poi esposero il mio conto. Una cosa che non capisco.
Dalla discussione però mi pare che non si sarebbe lontani dal rilasciarmi una dichiarazione in cui si dice che il Collegio ha concorso a quel lavoro colla somma di lire settecento (quella esposta dal Quoex). Io (se Ella crede ciò conveniente) non sarei alieno dall’accettarla, qualora fosse completata con questa aggiunta: “Somma che verrà accreditata al Collegio stesso nella cessione dell’impianto intero, a prezzo di perizia, alla fine dell’occupazione spedaliera”.
Questo ho creduto di significarle perché veda se questo non torna in mio danno, e se può servire a chiudere la vertenza.
La riverisco intanto rispettosamente chiedendole venia delle continue noie.

Dev.mo suo Rodolfo Maiocchi

[in calce sul recto del foglio nota a matita illeggibile