ACB, Amm. 1882-1923, b. 8, fasc. Anno 1917

doc. N. 4

Pavia, 25 marzo 1917

Onorevole direzione dell’Ospedale Militare di Pavia

Ieri nel pomeriggio si trasportarono due ammalati agonizzanti al quarto piano del Collegio nella camera 40, togliendoli da una sala al piano nobile, nella quale erano assistiti con ogni cura dalle suore. Potevano essere trasportati in altre camere più comode, per esempio al numero 10 perfettamente vuota. Si vollero invece confinare lassù, dove il servizio è impossibile per la eccessiva altezza delle scale [nel margine: 79 + 28 scalini] e dove è notorio ch’io aveva proibito alle suore di prestare servizio, perché non voglio che esse siano ammazzate. Stamane il professor Veratti fa in pubblico una scenata alle suore e alle infermiere volontarie, perché non si sentono di attendere al servizio in quella sala 40, e con tale rabbia e furia, da far piangere una delle suore a cui pretende di insegnare a fare dei sacrifici.
Protesto contro questi sistemi incivili, protesto contro la villania che impone agli altri dei sacrifici, non per necessità, ma per i capricci insulsi di chi vuol spuntarla contro un ordine del rettore, ordine dato per necessità e per esigenze evidenti di servizio. Domando che vengano impartiti ordini precisi perché cose simili non abbiano a verificarsi più. Perché sopprimerò immediatamente il servizio che il Collegio ha prestato fin qui, con tutto il buon volere e con perfetto disinteresse, colle suore e colle infermiere volontarie, se questo personale, tanto benemerito sarà esposto ancora una volta a simili volgarità.
Con profondo dispiacere per queste contingenze, dovute a irragionevoli e inconsulte disposizioni e ad animo deliberato di far succedere disordini unicamente per i disordini, mi professo con tutto ossequio devotissimo

Rodolfo Maiocchi rettore